Nel quadro delle quattro prove previste per l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di architetto (sezione A), la seconda prova scritta riveste un ruolo fondamentale per valutare la consapevolezza tecnica del candidato. Essa consiste nella redazione di una relazione tecnico-descrittiva relativa al progetto elaborato nella prova pratica.
Finalità della prova
L’obiettivo della prova è fornire una giustificazione tecnica delle scelte progettuali, con particolare riferimento agli aspetti strutturali dell’edificio o, in alternativa, alla logica insediativa dell’intervento nel caso di un tema urbanistico.
Il candidato è quindi chiamato a dimostrare:
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Capacità di integrare struttura e architettura
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Comprensione dei vincoli normativi e contestuali
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Competenza nel giustificare le soluzioni costruttive o insediative adottate
La giustificazione strutturale
Nel caso si scelga l’approccio strutturale (il più frequente), la relazione deve illustrare in modo sintetico ma puntuale:
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Il tipo di struttura adottata (telaio in c.a., muratura portante, struttura mista, ecc.)
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La scelta delle fondazioni in base alle condizioni del terreno
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Il dimensionamento di massima di pilastri, travi, solai, scale
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L’interazione tra struttura e distribuzione architettonica
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L’adozione di criteri antisismici, dove richiesto
La relazione non richiede calcoli dettagliati, ma deve evidenziare una logica coerente nelle scelte tecniche rispetto alla funzione, ai materiali e al contesto.
La giustificazione insediativa
In alternativa, il candidato può optare per una trattazione di tipo insediativo. In questo caso, la relazione si concentrerà su:
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L’inserimento del progetto nel tessuto urbano o paesaggistico
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I vincoli urbanistici e morfologici
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Il rapporto con lo spazio pubblico, gli accessi, l’orientamento
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Le scelte distributive e volumetriche in relazione al contesto
Questa modalità è particolarmente adatta in caso di progetti su scala urbana o edilizia integrata in ambiti consolidati.
Struttura della prova
La relazione deve essere redatta a mano, su 2 facciate al massimo, in forma chiara e ordinata. È consigliabile suddividere il testo in sezioni, utilizzando un linguaggio tecnico ma accessibile, evitando ripetizioni inutili rispetto alla prova pratica.
Cosa valuta la commissione
La valutazione della seconda prova si basa su:
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Chiarezza espositiva
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Coerenza logica tra progetto e soluzioni tecniche
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Conoscenza delle regole del costruire
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Consapevolezza dei riferimenti normativi e funzionali
Conclusione
La seconda prova non è un’esercitazione astratta, ma una relazione tecnica vera e propria, come quella che un architetto redigerebbe per accompagnare un progetto preliminare. È quindi un passaggio cruciale per dimostrare maturità professionale, senso critico e capacità progettuale, in continuità con la prova grafica.
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